Non mi ero ancora interessato della cosa fino a quando stamattina non ho cominciato a leggere il #bando pubblicato dalla Città di Carpi per promuovere una piattaforma e-commerce dedicata ai commercianti, tanto sbandierato e denominato “Bando per la presentazione di domande di sovvenzione rivolto alle Startup innovative, aventi sede legale nella Regione Emilia Romagna, per la implementazione, tramite piattaforma informatica, di un servizio di E-Commerce“. Non so chi abbia concepito questo bando, non so con chi (e per chi) sia stato preparato, ma è evidente che nessun professionista degno di questo nome potrebbe minimamente avvicinarsi a una proposta di questo tipo, che per come è impostata può avere solo lo scopo di dare una mancia di 7000 euro al primo scappato di casa che bussa alla porta del Comune. Andiamo nel merito.
Il BUDGET. 7000 EURO. Diviso per 12 mesi sono circa 580 euro al mese. Se valutiamo il numero di attività potenzialmente coinvolte in cinquanta (50), l’investimento destinato a ogni attività corrisponde all’incirca a 11,60 euro al mese per attività, l’equivalente di 10 caffè. Non serve spiegare che si tratta di una cifra ridicola, ma nonostante tutto voglio concedere che con quella cifra si potrebbe mettere in piedi la piattaforma.
Andiamo oltre. A chi si aggiudica il bando viene richiesto l’impegno di un duplice HELP DESK per 12 mesi che sia in grado di fare da back office alle varie richieste in orari specifici della giornata (come se l’ecommerce avesse i turni e gli orari ma su questo non voglio infierire). Garantire un back office per 12 mesi dovrebbe comportare l’assegnazione di una risorsa (persona) addetta che ovviamente non potrebbe (se assunta regolarmente) rientrare nei costi suddetti.
LA CILIEGINA SULLA TORTA Come se non bastasse, il bando specifica che 1400 euro verranno saldati subito, mentre i restanti 5600 saranno pagati al termine dei 12 mesi di servizio. Lo capisco, perchè giustamente ii soggetto beneficiario probabilmente scapperebbe con l’incasso dopo 2 settimane essendo il progetto non sostenibile dal punto di vista economico.
LA FRUTTA (nel senso che siamo alla frutta)Alla fine del bando si legge anche la clausola che di quei 7000 euro il 10% pari a 700 euro siano spesi in promozione. Quindi il netto del progetto è di 6300 euro, ovviamente tutto da rendicontare nello specifico voce per voce. Ammetto di aver avuto la tentazione di partecipare, ho ricevuto anche alcune sollecitazione di attività commerciali, la mia risposta è qui in questo post. Questo bando fa il paio con l’autoreferenzialità del #progettocarpi, finanziato con 25000 euro con il risultato di un’antologia di luoghi comuni che si potevano tranquillamente scoprire leggendo qualche editoriale locale di qualità e passando la mattina da un qualsiasi bar del centro per dieci minuti al giorno, al costo appunto di 1 caffè.
Se volete parlare di economia in questa città di 70000 abitanti e passa facciamolo seriamente, perchè a breve scadranno i termini della CIG per molte aziende del distretto, e se vogliamo affrontare la guerra con gli scarponi di cartone, poi non lamentiamoci quando cominceremo lentamente a soccombere. In questo discorso mi ci metto io in prima persona, e a ruota la politica, le imprese e le attività commerciali. Ognuno deve agire secondo le proprie possibilità.
Non c’è futuro per le chi aspetta la manna dal cielo, ma nemmeno per chi pensa di calare le soluzioni dall’alto. Bisogna guardarsi negli occhi e cominiciare a darsi da fare sul serio, parlarsi in modo schietto e dirsi le cose a viso aperto. All’inizio farà male, poi in qualche modo ne usciamo fuori.
Buona fortuna a tutti